I signori viaggiatori sono pregati di allacciarsi le cinture.
Mi sono tagliato la barba. Una rasatura impeccabile. Ora ho la pelle liscia come quella di un bimbo di 3 anni.
Domani dovrei tagliarmi anche i capelli e le unghie.
Credo che tutto questo tagliare porterà un gran bel cambiamento.
Pelata la testa, sbarbata la guancia, disossata la pelle, finalmente potrò essere infornato, cotto per un paio d'ore a 200 °C (ricordatevi di mettere un filo d'olio nel tegame di modo che non attacchi) e mangiato in compagnia di patate e riso.
Riso, non pane. Il pane non mi si addice. E' troppo europeo il pane. Troppo francese. Non che io abbia nulla contro i Francesi, anzi io amo i Francesi. Ma li amo proprio perché non sono un Francese. Insomma, amo mangiare il pollo fintanto che il pollo non sono io. Però se proprio fossi un pollo pregherei di essere un pollo al curry.
Riso, non pane. Il pane non mi si addice. E' troppo europeo il pane. Troppo francese. Non che io abbia nulla contro i Francesi, anzi io amo i Francesi. Ma li amo proprio perché non sono un Francese. Insomma, amo mangiare il pollo fintanto che il pollo non sono io. Però se proprio fossi un pollo pregherei di essere un pollo al curry.
A proposito di pollo al curry...
Ieri mattina mi sono svegliato e pioveva. Ho aperto le ante della mia stanza per guardare fuori, il grigio dominava su tutta la città. Poi ho fatto colazione insieme ad un pianista giapponese. A dire la verità non amo fare colazione con altre persone. E' un pasto troppo piacevole e troppo importante. Non si può parlare, non si può ridere, ascoltare, fumare, guardare, odiare. Si può soltanto amare in silenzio. La colazione è un atto d'amore. Amore verso il cibo. Amore infinito.
E comunque se proprio non vi piace il riso va bene anche il pane.