Sunday, August 9, 2009

Biancheria Intima Capitolo 5

Capitolo 5

E tu che cosa vorresti fare?

Voglio diventare un astronauta!

"Davvero? Ma è fantastico! A me invece interessa più la ricerca inerente la produzione dei robot esploratori." Rispose uno. "Io spero di trovare occupazione per la progettazione degli shuttle." Intervenne un altro. "Io ancora non so bene, tutto ciò che riguarda lo spazio mi appassiona da morire. Voglio riuscire a trasformare questa mia passione in mestiere, sai, in modo da vivere facendo ciò che più mi piace." Disse un altro ancora.

Bastò pochissimo tempo ad Antonio per rendersi conto di essere finalmente approdato al primo traguardo. Non era lo spazio, non era il tanto amato cielo, ma almeno ora si trovava in un luogo dove poter condividere il proprio mondo. Era finalmente salito su un missile che lo avrebbe portato molto lontano. "Benvenuto a bordo! Le presentiamo gli altri membri dell'equipaggio." Ognuno a suo modo diversissimo, ognuno a suo modo rincorreva un obiettivo diverso, ma tutti avevano in comune quel piccolo grande centro di gravitazione attorno a cui giravano come delle orbite attorno a un pianeta.

"Ciao. Ti sembrerà un po' assurdo, ma la verità è che mi sono iscritta a questa facoltà perché non sapevo bene cos'altro fare. Sai, essendo grande appassionata di fantascienza. Infatti più che altro mi piacerebbe fare la scrittrice. Però è così difficile farsi pubblicare un libro oggigiorno, così ho pensato di formarmi in una materia scientifica, invece che fare lettere. Non voglio finire a fare l'insegnante in una scuola media! E magari in questo modo troverò anche l'ispirazione per scrivere romanzi di fantascienza."

Proprio come Asimov insomma!

"Ah, quasi dimenticavo... mi chiamo Francesca, piacere di conoscerti."

Di colpo, senza nemmeno accorgersene, Antonio iniziò a frequentare una sua compagna di corso. All’inizio pensava che fosse solo un modo per rilassarsi, un modo per distrarsi da quella dose infinita di dati. Poi però si accorse che era qualcosa di più d’un semplice sfogo. Era una nuova passione. Un nuovo amore. Un amore immenso. Un amore troppo grande.

Antonio iniziò ad avere paura. Iniziò a pensare che tutte quelle idee, le stelle, i pianeti, lo spazio, sarebbero stati per sempre solo e solo un sogno. La sua vita sarebbe trascorsa ancorata a quel piccolo pianeta di provincia. Una donna, una casa, dei figli. Una vita normale, vestito da insegnante, vestito con l'abito della sconfitta, di chi si è fatto abbattere dal primo ostacolo. Tutto ciò gli faceva paura, una tremenda paura. Non riusciva proprio a sopportare l’idea che un giorno sarebbe diventato un uomo come tutti gli altri.

Friday, August 7, 2009

Biancheria Intima Capitolo 4

Capitolo 4

La madre scoppiò in lacrime. “Ti trasferisci in città? Ma per quale motivo?” Per quanto si sforzasse, ancora una volta non riusciva a capire cosa attraversasse la mente del suo bimbo. Un bimbo ormai cresciuto, la cui età adulta era stata repentinamente scolpita in lui da un'invisibile accetta. Nessuno si era accorto di niente, nemmeno la madre. Antonio era diventato di colpo un uomo. La sua stazza, il suo fisico, il suo volto serio, il suo nuovo aspetto si specchiava nel mare di liquidi che immergevano gli occhi della madre, un mare di liquidi che invocava la più alta di tutte le preghiere possibili: "Perché vuoi andartene? Perché non resti qui con me?"

Un enorme grande insaziabile perché.

Antonio aveva trovato un lavoro part-time e grazie ai suoi ottimi risultati si era anche aggiudicato una borsa di studio. L’università, ingegneria aerospaziale. Tanti libri e migliaia di formule da imparare a memoria.Tutto per quel suo sogno, per quel suo enorme grande insaziabile sogno.

Era tutto chiaro in ogni suo gesto. Fin dall'età di cinque anni Antonio non aveva fatto altro che rispondere alla stessa unica domanda. Perché, perché, perché, perché! Perché voglio diventare un astronauta.

“Ma come farai a cavartela da solo? Non ce la farai mai senza di me. Non ce la potrai mai fare!”

Invece ce la fece. Non fu certo un problema. Qualunque paese, villaggio o città, per Antonio non cambiava nulla. Qualunque città, qualsiasi città. Finché si trovava sulla terra per Antonio non cambiava nulla.

Wednesday, August 5, 2009

Biancheria Intima Capitolo 3

Capitolo 3

Ci terrei a premettere che io amo mio figlio. Lo amo infinitamente tanto. Ma questo non basta. Purtroppo il mio amore non basta e non basterà mai per capire. Per quanto mi sforzi non sarò mai in grado di comprendere le reazioni che avvengono in quella sua contortissima mente. Non so come comportarmi con lui, non so cosa dirgli quando mi è di fronte. Riesco solo ad abbassare gli occhi, riesco solo a fuggire dal suo viso. Non so proprio cosa fare. E' sempre chiuso in camera a leggere o scrivere lunghissime forme senza capo né coda. E poi passa rigorosamente tutte le serate con quel suo binocolo. Qualche volta provo a stare con lui per fargli compagnia, ma mi pare solo di essere un peso inutile, un ostacolo che rallenta ogni sua ricerca. "Posso fare qualcosa? Posso aiutarti in qualche modo?" Mi risponde sempre che posso starmene pure seduta. Ogni tanto al massimo mi chiede di passargli una matita o una penna. Ma come è possibile che si sia ridotto a vivere in questo modo? Sembra completamente estraniato da alcuna relazione. Non esce mai di casa se non per fare jogging (continua a ripetere che deve tenersi in forma). Non l’ho mai visto in compagnia di un amico, figuriamoci poi di una ragazza! Ho paura che si senta solo, abbandonato da tutto e da tutti. Mi sento in colpa per come l’ho cresciuto, mi sento in colpa per tutto ciò che faccio. Ma poi continuo a ripetermi che non è colpa mia! "Non è colpa mia, non è colpa mia!" Del resto è vero: non è certo colpa mia se mio marito è scomparso quando Antonio aveva appena quattro anni. E così io ero sempre al lavoro. Tutto il giorno lontano da mio figlio negli anni più critici del suo sviluppo. Ma dovete capire che non potevo fare altrimenti. Da qualche parte dovevo pur guadagnare i soldi per l’affitto, per il cibo, per la scuola… per tutto insomma!

Cosa ho fatto per meritarmi questo? Vorrei tanto sapere cosa ho fatto.

Tuesday, August 4, 2009

Biancheria Intima Capitolo 2

Capitolo 2

Quattordici anni. Primo giorno di Liceo.

E tu che cosa vorresti fare da grande?

Voglio diventare un astronauta!

Le risate dilagarono nell’aula. “Ma non ti pare che sia un po’ bambinesca come idea? Non hai mica cinque anni!” Lo rimproverò la professoressa. Un rimprovero inascoltato, un rimprovero senza alcun senso. La solita barriera mentale che precludeva alcun rapporto tra Antonio e il resto del mondo. Le persone con i piedi per terra che risposta avrebbero dato a una simile domanda? Quale risposta ci si aspetta da una simile domanda? Io vorrei fare il medico, io vorrei fare l'avvocato, io l'impiegato, io il cassiere, io il notaio, io l'autista, io l'insegnante...

Ad Antonio però poco importava. Le parole di chi aveva i piedi ancorati a terra non lo sfioravano minimamente. La sofferenza o la fantasia? Nessuno sa di preciso in quale di questi due mondi Antonio si rifugiasse.
Forse entrambi. La sua solitudine era un misto di sofferenza e fantasia, questo pensavano in molti. Un circolo vizioso che cresceva di giorno in giorno assumendo le sembianze dell'asocialità.

“Suo figlio è un alunno modello. Eccelle in tutto e non presenta mai difficoltà di alcuna sorta. C’è una cosa che però mi preoccupa: in certi momenti non riesco proprio a capire che cosa gli passi per la testa…” Spiegava la professoressa al colloquio con la madre “… qualche volta durante le spiegazioni lo vedo assorto. Anche all’intervallo, invece di andarsene a divertirsi normalmente con i suoi compagni rimane in classe da solo a mangiare il pranzo. E poi continua a guardare fuori dalla finestra. Come se fuori da quella finestra ci fosse qualcosa. Invece, come può ben vedere non c'è proprio niente. Solo uno stupidissimo prato incolto.”

E sopra quel prato incolto

c'è il cielo.

Sunday, August 2, 2009

Biancheria Intima Capitolo 1

BIANCHERIA INTIMA

Capitolo 1

Circondato da pensieri, barricato in botti di immaginazione, distillato nel grande sogno di un piccolo bambino. Le stelle, i pianeti, lo spazio. Un sogno che nessuno riusciva a comprendere in quell’anonimo paesino di provincia.

Voglio diventare un astronauta!

Perché?

Tutti si chiedevano perché mai Antonio invece di giocare con gli altri bambini si chiudesse in quella vecchia biblioteca a divorare, uno dopo l’altro, tutti i libri di fantascienza posti sugli scaffali. Asimov, Bradbury, Philip K. Dick erano diventati i suoi amici del cuore. Ognuno aveva una storia da raccontargli, ognuno aveva un modo in cui rifugiarsi.

Sarà una passione passeggera, pensavano in paese. Un breve vento che si dissolverà con il passare degli anni. Antonio crescerà e inizierà a staccarsi da quelle pagine, da quelle immense parole, da quelle sue nebulose.

Ma ciò non accadde. Le nebulose si trasformarono in stelle e le stelle pian piano crebbero fino a raggiungere l'età adulta. E così anche la fiamma infantile si tramutò in un amore senza confini


continua