Tatatataaaan... gli esami si avvicinano e purtroppo sono costretto a ritirarmi in montagna per riuscire a studiare almeno un pochettino. Quindi per qualche giorno BYE BYE COMPUTER. In realtà di internet e balle varie non me ne frega un tubo. Il problema è ben altro. Il tempo passa e non mi rallegro.
Che vuol dire? Vuol dire che son sempre triste triste, come un povero pinguino dietro le sbarre di uno zoo tunisino (negli zoo tunisini fa molto caldo e, come ben sapete, i pinguini sono grandi nemici del caldo).
Penso, ripenso e strapenso sempre alla stessa ragazza che probabilmente ora starà pensando a mille milioni di cose molto più interessanti di me (e ci mancherebbe anche che si metta a pensare ad un coglione come me! ihihihih).
Non riuscirò mai più a rivedere la mia amata, sob sob...
almeno le avessi detto addio, ora forse mi sentirei un pelino sollevato.
Ci voleva tanto? Bastava andar lì e dire:
"Ciao. Sto per partire. Me ne vado da questa scuola, da questa città, da questo mondo, da questo universo. Vado in paese dove soffia sempre un vento fortissimo che fa diventare pazzi. Vado in un posto lontano, che forse nemmeno esiste. Un paese dove si mangiano fragole rosse tutti i mesi dell'anno, un paese dove hanno bisogno di qualcuno, un paese in cui hanno bisogno di un amico. Vado in un luogo bellissimo dove c'è tutto ciò che ho sempre desiderato, ma dove in realtà non c'è niente. Niente di niente. Perché non ci sei tu. Addio"
Qui sotto, nel post precedente (Short stories 2.0 Segreto) un racconto che ho scritto un po' di tempo fa.
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